I prezzi delle case sono in Aumento o Diminuzione?
Se sei tra quelli che sta pensando di mettere in vendita un immobile oggi, ti sarai sicuramente chiesto se è un periodo conveniente per farlo.
La domanda a cui tutti vogliono risposta è “ma il Mercato Immobiliare sta crollando?”
Sono settimane che sentiamo alla Tv che stiamo attraversando un periodo di Recessione, che l’inflazione non si fermerà, che le banche continueranno ad aumentare i tassi d’interesse, che ci sono troppe tensioni geopolitiche..
Prevedere con esattezza quello che succederà nel mercato è pressochè impossibile, ma analizzando la situazione possiamo ragionare su cosa conviene fare e cosa no.
E sarà quello di cui parlerò nell’articolo di oggi.
Cosa sta succedendo
Prendiamo come riferimento, come farebbe un analista con i controc****, la situazione del mercato immobiliare degli Stati Uniti, che influisce su quella degli altri paesi.
Negli USA le vendite di case sia di nuova costruzione che già esistenti stanno crollando.
La causa? Il forte aumento dei tassi d’interesse voluto dalla FED (banca centrale americana) che sta usando questo strumento come arma per combattere l’inflazione crescente dovuta alla carenza di materie prime ed altri fattori.
Aumentando i tassi, molto semplicemente, tutte le banche sono più restie a concedere mutui e prestiti, e chiederanno sempre più requisiti per accedere al credito.
Questo significa che, se uno ieri poteva ottenere un mutuo di 200.000 €, oggi la banca ne concederà 150.000 € perchè la rata / reddito del cliente è aumentata a causa di tassi d’interesse maggiori.
Nell’ultimo decennio, dopo la famosa crisi del 2008, i tassi d’interesse si sono abbassati fino a raggiungere quote prossime allo zero.
Questo ha permesso a molte persone in cerca di casa a chiedere prestiti sempre più sostanziosi alle banche grazie a tassi più convenienti.
Tutto questo ha portato la normale conseguenza che chi vendeva, poteva farlo ad un prezzo maggiore.
I prezzi però hanno continuato a salire, diventando, nonostante le agevolazioni per accedere ai mutui, inaccessibili per molti acquirenti.
Mentre oggi, oltre a quello appena descritto, anche i tassi ipotecari sono cresciuti quasi del doppio, e, l’acquisto di una casa è ancora più difficile.
Le banche sono sempre più restie a concedere prestiti e richiedono sempre più requisiti per accedere al credito.
Cosa succede ai prezzi se meno persone possono comprare?
A differenza del mercato azionario, gli immobili sono relativamente beni illiquidi e ci vuole del tempo prima ché un mercato in calo porti a minori prezzi di vendita delle case.
Quando gli acquirenti decidono di non comprare, i prezzi non scendono immediatamente.
Piuttosto, diminuisce il numero di transazioni annuo.
Solo dopo alcuni mesi, i venditori inizieranno ad abbassare i prezzi nel tentativo di trovare un acquirente ed incassare, ed è un altro fenomeno che in alcune zone è già iniziato.
Da qui, a grandi linee, un venditore può fare due cose:
- Toglie il suo immobile dal mercato;
- Abbassa il prezzo;
Ciò si traduce semplicemente in una minore offerta di case in vendita ed un minor numero di transazioni a livello annuo, che comporterà, lentamente, ad una diminuzione dei prezzi delle case.
Previsioni realistiche sul 2023
Cosa ci aspetta quindi per l’anno nuovo?
Gli analisti sono divisi sulle prospettive del mercato immobiliare.
Alcuni temono una crisi immobiliare simile a quella del 2008, mentre altri ritengono che il mondo vivrà una recessione immobiliare.
Quest’ultima avrà un ruolo necessario nel contenere l’inflazione, dato che il mercato immobiliare stimola notevolmente l’economia con il suo forte fabbisogno di materiali e manodopera.
In definitiva, la direzione del mercato immobiliare dipende in larga misura dalla durata del ciclo di rialzo dei tassi. L’aspetto positivo è che i prezzi più bassi renderebbero le case più accessibili agli acquirenti per la prima volta dal punto di vista del prezzo d’acquisto, ma la capacità di servire il mutuo potrebbe essere altrettanto difficile a causa dei tassi.
Quando le vendite di case diminuiscono, le scorte si accumulano e i costruttori smettono di costruire nuove case. Ciò si traduce in una perdita di posti di lavoro, aumento disoccupazione ed una minore domanda di prodotti e materiali per l’edilizia, come legname e cemento.
Ed da questo, a catena, si avranno effetti a catena in altri settori della finanza, della vendita al dettaglio, dei trasporti e dell’industria manifatturiera.
Quella che ti ho fatto è un analisi a livello globale di cosa potremmo andare in contro, ma, questo te lo dico per esperienza, ogni casa và presa ed analizzato nel suo complesso!
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Chiamami al 393 563 0028, sarà lieta di darti una mano!
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Spero che l’articolo di oggi ti sia stato utile!
Un saluto,
Enrica Mazzei – agente immobiliare di Smeralda Properties